La biblioteca della famiglia Armocida si era costituita in Calabria alla fine del secolo XIX e fu trasferita ad Ispra nel 1943.
Rocco Armocida (1855-1916)
La libreria riunita da
Rocco Armocida (1855-1916) nella sua casa di Caraffa del Bianco, nella parte jonica della provincia di Reggio Calabria, andò in gran parte dispersa in un devastante terremoto all'inizio del Novecento. Quel che si era salvato fu raccolto da
Giuseppe Armocida (1889-1939) che verso il 1910 ne fece il primo nucleo della sua biblioteca, ampliandolo con impegno incessante durante tutta la vita. I temi coltivati dal proprietario erano le collane di classici, una certa narrativa del tempo e gli strumenti della professione, testi e manualistica di diritto e di diritto amministrativo. In quegli anni la libreria era stata collegata alla federazione delle biblioteche popolari, aprendosi alla consultazione e alla lettura pubblica nel piccolo paese di Caraffa del Bianco.
Giuseppe Armocida (1889-1939)
Alla morte di Giuseppe Armocida la biblioteca passò al maggiore dei suoi figli,
Rocco Libero (1911- 1974) che si era trasferito in Lombardia nel 1936 e che qualche anno dopo, nel 1943, quando si era sposato ad Ispra, riuscì a farsi raggiungere dai i libri, collocati inizialmente in una sala di villa Castelli, residenza della famiglia. In quegli anni la consistenza era di qualche migliaio di volumi, essendo andata perduta parte della raccolta nel passaggio in ferrovia dalla Calabria al Nord in tempo di guerra. La libreria venne alla sede attuale nel 1953, con il trasferimento della famiglia nella nuova residenza. Rocco Armocida destinò alla biblioteca una grande stanza, arredandola a libreria ed avviò un primo catalogo a schede. Le raccolte aumentarono seguendo gli interessi culturali e professionali del proprietario, con collane di volumi di storia contemporanea, enciclopedie e testi di giurisprudenza.
Rocco Armocida (1911- 1974)
Nel 1974
Giuseppe Armocida (1946) raccolse l'impegno del padre e del nonno e continuò ad aumentare il patrimonio librario, secondo la propria inclinazione per gli studi storici e gli impegni professionali di medico psichiatra e di docente universitario. È cresciuta la sezione di storia locale e lombarda e si è costituito un cospicuo fondo di storia della medicina e della scienza. Lungo questi ultimi decenni è stata curata soprattutto la sezione antica, con molti acquisti. Ora la consistenza è di poco meno di 50.000 volumi, opuscoli e riviste, con una piccola raccolta di stampe ed una sezione di Archivio. Via via è stato necessario uscire dalla prima stanza biblioteca ed oggi i volumi sono distribuiti in una decina di locali sui tre piani della casa.
Si tratta di una biblioteca di carattere generale, che tuttavia presenta alcune sezioni più consistenti, come quelle degli studi storici e segnatamente di storia locale, di storia della medicina e della scienza. Sono presenti i classici della letteratura italiana e qualche fondo in lingua straniera. Si trovano una sezione di classici francesi e una quantità di testi tedeschi, giunti attraverso la famiglia di Monika Jung, moglie dell'attuale proprietario.